venerdì 20 luglio 2012

Samois sur seine, Giugno 2012, atto secondo, l'epifania di Titi Bamberger.


Samois atto secondo, l'epifania di Titi Bamberger.
Ambientazione: Samois Sur Seine, camping di Samoreau.
Esterno notte, festa al camper di Titi Bamberger, manouche corpulento, canterino ed ospitale. La festa al camper è bella, tutto intorno, nel campeggio suonano ovunque, quindi il nostro è un punto di musica tra i punti di musica. Comunque il camper di Titi è pieno di luci e sembra un po' un luogo remoto, pieno di luci e lampade di finto vetro. Con una chitarrista cantante di nome Linda e Walter Clerici, chitarrista italico emigrato in Danimarca, mettiamo su un improbabile (manco troppo) e trascinante trio. Walter mi becca in mezzo al campeggio e mi dice “vieni che c'è una chitarrista americana che vuole fare rockabilly!” Io amo il rockabilly, l'ho suonato assai, mi fiondo e poi scopro che Linda è canadese, ma tant'è. Fantastico cominciamo a suonare tutto si anima. Gli zingari amano Elvis, oltre alla loro musica, chiedono tutti “Tu vuò fa l'americano” di Renato Carosone. Quindi passiamo da Elvis a Johnny Cash, agli Everly Brothers a Nancy Sinatra. Una nota di colore fantastica è un caravan di zingare di varie taglie che si anima completamente. Escono tutte e danzano con movimenti incredibili mentre noi suoniamo note varie.
Vino e birra scorrono a fiumi e i Manouche mi guardano insospettiti perché non bevo. Titi Bamberger sta sul suo trono e ci guarda suonare mentre di fronte la gente si assiepa sempre di più. Ad un certo punto arrivano una quarantina di giovani francesi che cominciano a chiedere i pezzi più disparati. Cominciano a ballare e noi non so perché cominciamo a suonare Bob Marley. E' il delirio, I giovin francesi, fumati e bevuti, si attaccano molesti, abbattendoli, ai pali della tenda di Titi Bamberger, il quale non gradisce. Urla e li caccia e per la prima volta nel campeggio arriva la tensione! Ma noi continuiamo a suonare un altro po', facciamo come ultimo brano “Woolly Bully”.
Applausi, Stiamo un altro po' e alle 5 ve ne andiamo con Titi che ci abbraccia e saluta.
Credo di aver dormito un'ora, alle otto di mattina sono ai bagni del campeggio per lavarmi i denti, sana abitudine, ci sono tre lavandini in fila, come in molti campeggi. Io sono all'ultimo vicino al muro, accanto al primo vicino alla porta, a un certo punto, compare Titi Bamberger. Ha una canotta bianchissima, sotto la quale spiccano dei pantaloni gessati grigi immacolati e sotto questi scarpe nere lucide con tanto di fibbia d'oro. Ha con se il necessaire da bagno. Si guarda nello specchio, poi mi vede e fa “hello, you are a great player!” non fa in tempo a finire la frase che una cascata di vomito lo sorprende e lui, a sua volta, sorprende il lavandino. Mentre penso al benefico influsso del dentifricio “Parodontax” sulle mie gengive, un corpulento Manouche vomita l'anima a pochissimo da me. Il disagio dell'epifania è condiviso da alcuni danesi di passaggio al cesso, io lo guardo e mi dispiaccio, vorrei fare qualcosa per aiutarlo, ma lui mi guarda, dice “sorry” e ricomincia. Passa anche un violinista con il quale suonerò qualche giorno dopo che dice, con aria paterna, “oh oh oh, Titi drinks a lot!”. Dissolvenza sul nero, sono appena le otto e un quarto e la giornata è appena cominciata, lascio il bagno e in barba al Parodontax me vado a magnà de tutto alla boulangerie!

1 commento:

Alabama ha detto...

Le storie di Lucho sono sempre le migliori.