mercoledì 11 gennaio 2012

I manuali di inglese.

I manuali di inglese, non i seri ed enormi dizionari, bensì i libri, quelli con le figure colorate, pieni di esercizi, regole ed esempi, sono libri allegri. Difficilmente qualcosa va male nel libro di inglese, gli esempi sono pieni di buon umore, non parliamo, poi, dei cd, in cui gàrrule voci di "James", "John", "Linda" o qualcun altro, declamano esempi che faranno capire all'ascoltatore, anche grazie al tono della voce, questa o quella situazione. Qualcuno aveva scritto che con il buon umore si apprende meglio e in generale, il metodo anglosassone è quello che basa il "fare" come qualità. Gli americani chiedono cosa sai fare, gli italiani si dannano per quello che non sanno fare. Oggi, lontano dai libri di inglese e dagli esempi allegri, è morto Stefano Scodanibbio, un italiano che sapeva fare, un musicista incredibile ben oltre lo strumento e anche grande contrabbassista. Gli avevo prestato il contrabbasso per un concerto a Roma, con Terry Riley, e poi mi aveva invitato a cena. Sono stato con lui e Terry Riley a cena ed era interessatissimo ai miei disegni e al fatto di far convivere e coesistere più forme d'arte. Si era, poi, finiti a parlare di Antonioni e dei suoi film.
Arrivederci, Maestro.


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