mercoledì 3 novembre 2010

La Moltiplicazione dei pesci.

Una dovuta introduzione
L’attaccamento biblico alla figura della csd “sciarpetta del glande” risale alle
origini, alla Genesi (17, 11‐14): «Vi lascerete circoncidere la carne del vostro
membro e ciò sarà il segno dell’alleanza tra me e voi» dètta la sacra scrittura e,
per farsi intendere meglio, pacatamente aggiunge «Il maschio non circonciso sia
eliminato dal suo popolo».
Altro interessante momento prepuziale nelle pagine bibliche appare per mano di
Samuele (1, 18, 25‐27) quando descrive la dote del capostipite Davide e il suo
leziosetto eccesso di zelo: «Allora Saul disse: “Riferite a Davide: Il re non
pretende il prezzo nuziale, ma solo cento prepuzi di Filistei, perché sia fatta
vendetta dei nemici del re”. ... I ministri di lui riferirono a Davide queste parole e
piacque a Davide tale condizione per diventare genero del re. Non erano ancora
passati i giorni fissati, quando Davide si alzò, partì con i suoi uomini e uccise tra i
Filistei duecento uomini. Davide riportò i loro prepuzi e li contò davanti al re per
diventarne genero». Che bella scena...
Questa sacra passione biblica, mai sopita, per la postectomia totale e relativa
scoria, sopravvive e resta in auge nel reliquiario cristiano quindi cattolico. Ecco
così venerata dai non più circoncisi la pellacchia penica, tanto simbolo di
ebraicità, recisa alla nerchietta di otto giorni del noto salvatore. Ben più di una
basilica e comunità cristiana si sono contese nel tempo l’originalità storica del
proprio anellino dermico appartenuto al risorto.
Come tutte le reliquie – un resto umano non sarebbe che una qualsiasi frattaglia
fisica in assenza di questo – i sacri prepuzi hanno ovviamente prodotto i loro
miracoli. Passati per le mani di angeli, carli magni, papi, monaci, suore, operai,
lanzichenecchi, imperatrici, scomparsi, riapparsi e finanche rubati, i santi
prepuzi non hanno potuto non manifestare (talvolta lacrimando sangue) i propri
talenti miracolosi.
Da cui.

martedì 2 novembre 2010

Lucca 2010. Atto II.

Ecco qui quattro tavole uscite su un libro della banda Putiferio per Tunuè.
Il libro si chiama "Il paradiso delle trottole", libro/disco della Banda Putiferio, gruppo unico del panorama italico per musiche e contenuti.
Non siate pigri, documentatevi su di loro.
Queste sono le mie quattro tavole, buon pro vi faccia.







Lucca 2010.

Lucca comics, anno domini 2010.
Le chiese, la gente, i cosplayers e la pioggia.
Dunque a questa Lucca sono arrivato (causa impegni) gli ultimi due giorni. sono partito che pioveva, sono arrivato che stava continuando a piovere e sono partito con il nubifragio. Viaggio di ritorno con l'immarcescibile Catalli, mio compagno di epiche imprese, quali le riviste autoprodotte, le richieste di sconti ai tipografi, etc...
Dunque io vengo a Lucca dal 1994 attraversando vari stadi di interesse e la prima cosa che noto e continuo a notare da pochi anni a questa parte è esprimibile con la seguente riflessione:"ai tempi miei chi se vestiva da lamù erano solo le ciccione" questa frase solo per dire che i cosplayers sono molto più avvenenti adesso di quando ero giovine io.
Per il resto allegrezza e baratro. La prima data dai personaggi che condividevano con me lo stand:
- Rocco Lombardi - noto artista Formiano e fumettista disilluso.
- Simone Lucciola detto "il Poverello" - noto artista e punk-rocker Formiano.
- Alex Tirana - autore toscano d.o.p. che alternava la permanenza allo stand ad un ben più nobile lavoro al bar della fiera (dal quale non riusciva a trafugare tutto il voluto per la comune causa)
- Gianluca Romano - personaggio incontenibile, romano incamuffabile, nella lotta è temibile (come l'uovo tigre).

Vari ed eventuali di passaggio:
- Armin Barducci
- Daniele Catalli
- Antonio Bruno

Personalmente il fattore professionale è stato, quet'anno, un po' drammatico, ovvero non ho venduto nulla o quasi delle mie fantastiche produzioni. Ho comunque fatto scoperte interessanti, e, non ultimo, ho comprato una nuova espansione di TALISMAN!
Al primo posto nelle scoperte interessanti sono sicuramente presenti le definizioni formiane, elargite da "il Poverello" come l'acqua dalla fonte dell'eterna giovinezza.
Tra le tante, vorrei segnalare il rigoroso, originale e sabaudo "Te pozzino portà in 4!". Altra cosa capita a Lucca è che ho seri problemi nella comunicazione verbale, specie con gli editori, ma ancora di più nello scattare le foto, e qui una serie di ritratti che potranno far capire queste mie pesanti parole (eppure sul display sembravano tutte a fuoco).



il trittico Barducci - Tirana - Villani.



il trittico Tirana - "Il Poverello" (nella parte di un vecchio nostalgico del fascio che intona "giovinezza") e Lucho.



l'immarcescibile Daniele Catalli in un'istantanea sfocata che acuisce il suo fascino slavo.







"Il Poverello" mentre tenta l'imitazione "panza fuori-panza dentro" di un "zerarca fasista". Effettivamente avrei potuto girare le foto, ma il mio libero arbitrio mi suggerisce di farle girare a voi, scaricandole e creando un'apposita animazione, tipo gadget insomma. E poi non dite che non son buono.



Alex Tirana mentre, spento, considera la realtà delle cose e dorme invece di vendere il fumo/etto



Toni Bruno sotto delle orribili borse con degli ancor più orribili disegni dell'orribile Miguel Angel Martin (senza motivo in vendita nel nostro stand, ah no un motivo c'era, l'idiozia).



"Il Poverello" che entusiasta mostra un ritratto di "Pesce in Petto" il suo nuovo super eroe. Altro che Marvel... (scusate prima avevo, erroneamente, nomato la poverellistica creazione come "Super Pesce")



San Michele, che dall'alto dell'omonima chiesa, ci ricorda che abbiamo tutti un'età e dovremmo andare a fare cose proficue...



Daniele Catalli e "Il Poverello" come in uno sficato monte Rushmore, (quello con scolpiti i quattro presidenti) che guardano verso l'abisso.



Un mio ritratto de "Il Poverello" mentre esclama, in formiano, l'equivalente italiano di "perbacco che bel deretano, signorina!" (poesia ermetica pura).
Inutile dire che sono stati momenti irripetibili, grazie a:
- la presenza di due boccioni da muratore (5 litri l'uno) di vino rosso, contrabbandato dal sud da Rocco e "Il Poverello" "e mica ci possiamo beve la munnezz!" esclamò il suddetto "Il Poverello".
- la presenza di altri amici di passaggio in cerca di un posto asciutto e accogliente in mezzo a nerd, editori e pioggia tropicale.
- il prevedibile scazzo alcolico sopraggiunto (mi dicono) il terzo giorno di fiera e che io ho trovato tale e quale al mio arrivo il quarto giorno.
- la scarsezza delle vendite, la presenza degli alcolici, complice Tirana che lavorante al bar della fiera contrabbandava birre.
- l'aggiunta al calendario di "San Baffo D'oro!"
- monnezza sotto al tavolo e macchie di vino sulle copie in vendita. Una frase lapidaria come "Guerra e pace".

Chiudo con altra frase storica.
"Bambole, non c'è una lira!"

Considerazioni finali:
la fiera in se è caotica ma bella. Il meccanismo economico di Lucca mi fa sempre più schifo, nel senso: si arricchiscono come maiali in 4 giorni, un'intera città che si mette la benda da pirata sull'occhio e, per giunta, fanno pagare il parcheggio per strada (la striscia blu) anche domenica. non bello. Per fortuna i vigili urbani sono biodegradabili ovunque e quando piove si sciolgono come le lumache.