Alessio Spataro è quello che si può dire un amico. Uno dei pochi che si riescono ad incontrare nel rutilante mondo dei disegnatori autistici e autoreferenziali. Alessio Spataro è sì autoreferenziato e automunito, ma con eleganza. Dopo varie cose fatte insieme, tra cui il blog "Baffi" che vide una breve e intensissima luce per un periodo un paio di anni fa, adesso rubiamo insieme nei supermercati. Non all'Esselunga o al Carrefour. Noi andiamo al Lidl, per prendere ai poveri per dare i poveri, come moderni Robin Hood. Potrei perdermi in aneddoti sulle altre allegre scorribande insieme ma meglio lasciare perdere perché sembrerebbe un funerale. Piuttosto pubblicizzo il suo nuovo libro che è meglio. Alessio Spataro è anche una persona pericolosissima, ma questa è un'altra storia e andrà raccontata un'altra volta.
Acquistabile a 1€ sul portale RETINA, il volume contiene tutte le
mie storie a fumetti pubblicate dal Male di Vauro e Vincino e una
selezione di vignette dal 2010 a ieri.
Per un totale di 123
pagine a colori (0,0081 centesimi a pagina considerando il valore reale
dei protagonisti in copertina), Salma Dorata si avvale della
straordinaria prefazione di Nickie Vendola, prossimo probabile ministro
delle pavide opportunità.
Altri fumetti di Spataro sponibili su RETINA qui:
La prefazione in anteprima qui:
L’ALTRA FPONDA (di Nickie Vendola)
Mi
capita fpeffo di fognare di notte e quafi mai fi tratta di fonni
ripofanti. Anzi, fovente fignifica che faccio veri e propri incubi che
mi portano a fudare cofpicuamente fino al mattino tanto da coftringermi
ad alzarmi di fcatto fcappando da lenzuola ormai umide dalla tefta ai
piedi del giaciglio.
In quefto filo roffo che lega
la mia fafe r.e.m. con i ricordi perfonali più fofchi, fi ergono
protagonifte tutte le peffime figure accumulate nella mia vieppiù
tortuofa militanza politica. Dal fòrdido complotto ordito da Ferrero
contro me e Faufto al fettimo congreffo di Rifondazione Comunifta, al
momento in cui accettai di partecipare alle primarie del centrofiniftra
fottofcrivendo quella carta d’intenti che definitivamente imprigiona
Finiftra e Libertà in un compromeffo al ribaffo tanto vergognofo quanto
foffocante.
Ebbene, proprio quando fubito
dopo mi rado faccia e fchiena mentre controllo la pofta fullo fmartfòn
conneffo, pronto a dedicare l’ennefima giornata alla progreffiva perdita
di dignità, è il momento in cui mi fermo e rimango afforto e diftratto
mentre forrìdo penfofo davanti alle vignette fatiriche di Aleffio
Fpataro.
Ogni volta che fbircio le fue
ultime fenfazionali battute difegnate aggiornate la mattina prefto fui
fuoi fito web e profilo feifbùc, mi ftruggo al penfiero che ancora
efifte nel noftro paefe un’anima pia umile e al tempo fteffo
intranfigente capace di non cedere come ho fatto io alle mille lufinghe
di un certo arrivifmo da quattro foldi e di una nota tendenza egoifta
all’affermazione di fè figlia legittima del berlufconifmo ancora fulla
crefta dell’onda.
Aleffio mette a nudo le fteffe
fmorfie e i medefimi atteggiamenti fnob faftidiofiffimi di chi ha
qualcofa da nafcondere. Di tutti coloro, cioè, che fono coftretti,
malati di protagonifmo anfiogeno e megalomania, a indoffare fempre una
mafchera che offufchi l’evidenza di una malcelata e palefe malizia.
E poffo affermare di ben
comprendere fiffatti comportamenti proprio perché io fteffo poffeggo una
forta di mafchera fimile di cui faccio ufo quotidiano fulla mia pelle
graffa di imbarazzato politicante trafformifta e guerrafondaio (ho
votato ben due miffioni militari da deputato: nel novantafette col primo
governo Prodi e nel novantanove infieme a Coffutta e Coffiga).
Per quefto motivo non poffo
non approfittare per ringraziare doppiamente l’autore di quefta
antologia fatirica: innanzitutto per il fuo efempio coftante di amante
appaffionato di coerenza, ma anche per avermi offerto di riempire quefto
fpazio inafpettato (di cui fono onorato) come occafione irripetibile
per fare finalmente quello che gli anglofoni chiamano freddamente
“outing”, ma che io preferifco autarchicamente definire “fegreto non più
inutilmente nafcofto”.
Ebbene, care lettrici e
cariffimi lettori, grazie ad Aleffio Fpataro e al fuo graffiante e
beffardo cinifmo grafico, oggi capifco che ho decifo di paffare
all’altra fponda orgogliofamente e fenza più vergogna: fono un cattolico
democratico liberale e me ne faccio vanto.
Anche perché mi viene meglio
pronunziare quei termini. Quando invece parlo di “comunifmo” e
“finiftra” noto che le perfone fi mettono fpeffo a fghignazzare.
Nickie Vendola
Prefidente della Regione Puglia, fegretario di Finiftra e Libertà.
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